"È un genocidio, un crimine di guerra e loro bruceranno all’inferno per quello che hanno fatto alla nostra bellissima città di Mariupol". In collegamento con Dritto e Rovescio parla il sindaco della città ucraina Mariupol, Vadym Boytchenko, sotto assedio dalle truppe russe.
A Paolo Del Debbio, che gli chiede qual sia la situazione in città in questi giorni, il sindaco risponde: "la situazione è estremamente complessa a Mariupol. La nostra città si trova completamente sotto assedio per, oramai, il 36° giorno. Non abbiamo luce, riscaldamento, acqua, gas. Stanno finendo i beni di base come il cibo e i medicinali. Oggi ci appelliamo a tutta la comunità internazionale. La nostra città è stata distrutta dall’invasore, dalla Russia, con il loro criminale di guerra Vladimir Putin".
Il problema più urgente da risolvere è l'evacuazione dei civili: "In questi dieci giorni le truppe russe hanno distrutto i punti di raccolta, gli autobus, bloccando in questo modo l’evacuazione. Hanno distrutto anche lo snodo ferroviario".
Su chi fosse all'interno del teatro di Mariupol, bombardato dai russi, sono circolate molte versioni. Vadym Boytchenko risponde così a chi sostiene che fosse un luogo pieno di militari: "All’interno di questo teatro c’erano mia mamma, mio papà, mio fratello con la sua famiglia e un bambino piccolo. Hanno vissuto nel teatro per più di 20 giorni. Di mattina avevano un bicchiere di acqua calda con dei biscottini, a pranzo avevano una piccola ciotolina di zuppa, insieme con tutti gli altri ed erano in 800 persone. E la sera idem, un bicchiere di acqua e dei biscottini. Cinicamente le truppe russe hanno ignorato la scritta bambini davanti al teatro".
Infine, il sindaco dichiara: "Non cederemo neanche un centimetro di terra del Paese chiamato Ucraina. Noi resisteremo fino all’ultimo. E il nostro Paese è con noi". qui sopra l'intervista integrale.