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24 febbraio 2023

Addio a Maurizio Costanzo

Il giornalista e conduttore è scomparso all'età di 84 anni

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Addio a Maurizio Costanzo

Addio a Maurizio Costanzo: il giornalista e conduttore è scomparso all'età di 84 anni. Maurizio Costanzo lascia la moglie Maria De Filippi, con la quale era convolato a nozze il 28 agosto del 1995, il loro figlio Gabriele, e i suoi figli Camilla e Saverio, avuti dall'ex moglie Flaminia Morandi, che lo hanno reso nonno. Maurizio Costanzo - giornalista, conduttore televisivo e radiofonico, scrittore, sceneggiatore, e docente universitario - è nato a Roma il 28 agosto del 1938 da papà Ugo Costanzo, impiegato statale al Ministero dei Trasporti, e mamma Jole De Toni.

Maurizio Costanzo, l'adolescenza e i primi passi nel giornalismo

​Costanzo aveva maturato una passione per il giornalismo sin da adolescente, come aveva racconto al Corriere della Sera: "Da ragazzino, avrò avuto 11 anni, giravo il portasapone in bagno, lo trasformavo nella mia testa in un microfono, e fingevo di trasmettere in diretta alla radio, leggendo commedie. Mia mamma era disperata. Però, avevo capito dove volevo arrivare. E anche lei, penso". "A quella povera donna di mia madre, da bambino dicevo continuamente che mi annoiavo. Lei non sapeva cosa fare. Per questo non sto mai fermo, e per questo lavoro ancora così tanto. Il telefono deve sempre squillare. La noia mi terrorizza", aveva aggiunto il conduttore. Una passione che Costanzo aveva coltivato negli anni della scuola: "Alle medie, alla Tito Livio, dirigevo un giornalino scritto a mano, l'Araldo. E una volta vinsi un concorso di temi dell'Associazione Protezione Animali. Mi inventai di sana pianta un acuto pentimento per aver strappato le ali a una farfalla. Grande storia di finzione ed emozione. Piacque, e mi premiarono". Parlando del periodo delle scuole superiori, Costanzo, che si era diplomato al Liceo Classico Giulio Cesare di Roma, aveva aggiunto: "Uno zio, che aveva capito la mia passione precoce per il giornalismo, mi mandava a casa i ritagli della terza pagina del Corriere della Sera. Mi invaghii di Montanelli, trovai il coraggio di scrivergli. Ero al liceo, ai tempi si andava metà settimana al mattino e metà al pomeriggio. Lui una mattina mi chiamò, avevamo il telefono appeso sulla parete in corridoio. Non ci credevo; lo vidi alla redazione romana. Mi aiutò nelle prime collaborazioni, e mi incoraggiò per tutta la vita. Mi chiamava Costanzino". Nel 1956 Costanzo aveva intrapreso la carriera giornalistica come cronista nel quotidiano romano Paese Sera: "Mia madre Jole era impiegata in un ufficio e conobbe Felice Chilanti, grande inviato di Paese Sera. Grazie a lui arrivai ad Antonio Ghirelli, che dirigeva lo sport di quel quotidiano. Cominciai a collaborare a 17 anni. Mi fece scrivere da Roma persino il Giro del Belgio di ciclismo sulle agenzie; mi firmò Dal nostro inviato Maurice Costance", aveva raccontato il conduttore al quotidiano milanese, aggiungendo: "Mi affidò anche una piccola rubrica sugli intellettuali e lo sport. Lì conobbi, per esempio, Pier Paolo Pasolini. Imparai moltissimo". "Mi sono diplomato soltanto, e invece di andare all'Università mi misi a fare il giornalista a Paese Sera. Ero volontario, come si diceva allora. Cioè lavoravo e non pigliavo una lira", aveva dichirato nel 1993 al settimanale Epoca il giornalista, che nel 2009 aveva poi ricevuto una laurea magistrale honoris causa in Giornalismo, editoria e multimedialità conferitagli dalla Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM di Milano. Nel corso della sua straordinaria carriera, Costanzo ha collaborato con alcuni dei più importanti quotidiani e settimanali nazionali come Il Corriere della Sera, Il Mattino, La Stampa, ed Epoca. Il giornalista in passato ha scritto anche per Il Messaggero, per i settimanali Gente e Panorama, e dal 2007 ha collaborato anche con Il Riformista. Nel 2004 Maurizio Costanzo era stato uno dei fondatori e collaboratori del quotidiano sportivo Il Romanista, dedicato alla società calcistica della Roma, di cui Costanzo era un grande tifoso. Il 10 giugno 2021 il giornalista era stato anche nominato responsabile per le strategie di comunicazione della squadra.

Addio a Maurizio Costanzo

Maurizio Costanzo, tra carriera e vita privata

Nel 1957 Maurizio Costanzo era entrato a far parte della redazione del Corriere Mercantile di Genova, e aveva poi iniziato a collaborare con TV Sorrisi e Canzoni, per il quale aveva intervistato anche Totò. Il giornalista, dopo un periodo come caporedattore della redazione romana di Grazia, nel 1963 aveva debuttato come autore radiofonico per uno spettacolo dal titolo Canzoni e nuvole, condotto da Nunzio Filogamo. Nello stesso anno aveva sposato la fotoreporter Lori Sammartino, dalla quale si era separato agi inizi degli anni '70. Ricordando quella relazione, dopo la scomparsa della donna, il giornalista aveva detto: "Lori era più grande di me. Quando ci siamo sposati io avevo 25 anni e lei 39. Era una grande fotoreporter che mi ha insegnato tanto del mio lavoro". Nel 1966 Maurizio Costanzo era stato coautore del testo della celebre canzone di Mina Se telefonando: "Devo la scrittura di quel testo al vecchio amico Ghigo De Chiara - il critico teatrale de l'Avanti, lo firmammo insieme - e a Ennio Morricone, il magnifico brano era suo. Ricordo ancora quando Mina la cantò per la prima volta. Un brivido irripetibile", aveva raccontato il conduttore al Corriere della Sera. Nel 1967 il giornalista aveva conosciuto Paolo Villaggio, di cui aveva scoperto la la vena artistica, consigliandogli di esibirsi in un noto cabaret romano, ed era stato anche co-ideatore del personaggio cult di Fracchia, nelle vesti del quale l'attore era apparso per la prima volta nel programma Quelli della domenica, ai cui testi aveva collaborato, tra gli altri autori, anche lo stesso Costanzo. "Paolo aveva dato vita a Fantozzi. Io nel 1969 lavoravo a Quelli della domenica. Un giorno, io e l'altro autore, Umberto Simonetta, vedemmo Villaggio che in una scena stava al gioco con Gianni Agus nel ruolo del capoufficio. Ci lavorammo, c'era la poltrona a sacco in cui sprofondava. Lo vide il regista Antonello Falqui. Ci puntammo, e fu un grande successo, perché siamo tutti un po' Fracchia. Come siamo tutti un po' Fantozzi", aveva raccontato Costanzo al quotidiano, ricordando quel periodo. Maurizio Costanzo, che è stato autore di diverse opere teatrali, nel 1969 aveva portato in scena la sua prima commedia, dal titolo Il marito adottivo, alla quale erano seguite, tra le altre, Con assoluta gratitudine - con Sandra Mondaini e Francesco Mulè - Un amore impossibile e Un coperto in più. Nel 1973 Costanzo si era sposato con la giornalista Flaminia Morandi - che aveva divorziato dal giornalista Alberto Michelini per convolare a nozze con lui - con la quale nello stesso anno aveva accolto la figlia Camilla, sceneggiatrice, e nel 1975 il secondogenito Saverio, regista cinematografico e sceneggiatore di serie televisive. La coppia si era poi separata alla fine degli anni '70, per divorziare nel 1984: "Flaminia è la madre dei miei figli e io le sarò sempre grato di questo, ma il matrimonio con lei è stata una cosa molto rapida", aveva dichiarato il conduttore. E parlando al Corriere della Sera del rapporto con i figli, aveva detto: "I nostri legami sono solidissimi. Tutti i giovedì pranzo con Saverio e Camilla. Saverio sta avendo grandi soddisfazioni anche internazionali. Poi mi piace perché non si atteggia, non si dà arie. Sono orgoglioso nello stesso modo di Camilla; lavora tanto e scrive". E a proposito del rapporto con i nipoti, aveva aggiunto: "Essere nonno è meraviglioso".

Maurizio Costanzo, la carriera in tv

Dopo aver ideato e scritto con Marco Danè il varietà Alle sette della sera, negli anni seguenti Maurizio Costanzo era stato ideatore e conduttore di vari talk show televisivi: Bontà loro - che è considerato il primo esempio del genere della televisione italiana - Acquario, Grand'Italia, e Fascination. Nel 1977, proprio nel programma Bontà loro, Costanzo aveva avuto ospite Luciano De Crescenzo, del quale aveva intuito il grande talento, aiutandolo nella promozione della sua opera prima dal titolo Così parlò Bellavista. Nel 1975 Costanzo aveva collaborato alla sceneggiatura del film Salò o le 120 giornate di Sodoma di Pier Paolo Pasolini, partecipando poi alla stesura delle sceneggiature di molti altri film, alcuni dei quali diretti da Pupi Avati; tra questi il celebre horror La casa dalle finestre che ridono. Nel 1977 il conduttore era stato uno degli sceneggiatori del film cult Una giornata particolare, di Ettore Scola, interpretato da Sophia Loren e Marcello Mastroianni, e nel 1978 aveva diretto il film Melodrammore, con Amedeo Nazzari.

La nascita del Maurizio Costanzo Show

Nel 1982 Maurizio Costanzo aveva debuttato su Rete 4 al timone della sua trasmissione cult Maurizio Costanzo Show, poi passata su Canale 5. Il programma era diventato presto un vero fenomeno mediatico e di costume, e oggi è considerato il talk show più longevo della televisione italiana. Nel corso degli anni Maurizio Costanzo nel suo popolare salotto televisivo ha lanciato numerosi personaggi del mondo dello spettacolo e della cultura: da Vittorio Sgarbi, ad attori del calibro di Valerio Mastandrea e Ricky Memphis, da autori satirici come Daniele Luttazzi e Alessandro Bergonzoni, a cabarettisti come Enzo Iacchetti, Giobbe Covatta, Dario Vergassola e Gioele Dix. Costanzo nel 1984 aveva iniziato a scrivere e a interpretare personalmente la sit-com di Canale 5 Orazio, nella quale aveva recitato insieme all'allora compagna Simona Izzo, sostituita sul set da Emanuela Giordano quando il loro rapporto era entrato in crisi. Gli episodi della serie tv erano sati trasmessi all'interno del programma cult di Canale 5 Buona Domenica, che Costanzo aveva condotto - prima alternandosi con Corrado e poi in solitaria - dal 1985 al 1987, e dal 1996 al 2006 nelle vesti di conduttore e autore insieme a un vasto cast. Maurizio Costanzo nel 1989 era tornato a recitare nella sit-com Ovidio e, dopo la fine della relaziona con Simona Izzo, il 7 giugno del 1989 si era sposato con Marta Flavi, dalla quale si era poi separato nel 1990 per divorziare nel 1994.

Addio a Maurizio Costanzo

Maurizio Costanzo e l'incontro con Maria De Filippi

Maurizio Costanzo a settembre del 1989 aveva preso parte a un convegno sulla pirateria cinematografica a Venezia, organizzato dalla società di consulenza della comunicazione per cui lavorava allora Maria De Filippi, che proprio in occasione del convegno aveva conosciuto il giornalista, che le aveva offerto la possibilità di collaborare con lui. A novembre dello stesso anno, Maria De Filippi era diventata l'assistente del conduttore, con il quale nel 1990 aveva iniziato una storia d'amore. Maria De Filippi il 26 settembre del 1992 aveva fatto il suo debutto come conduttrice, subentrando a Lella Costa alla conduzione della seconda edizione del talk show di Canale 5 Amici, di cui era stata anche autrice al fianco di Alberto Silvestri.

Addio a Maurizio Costanzo

Maurizio Costanzo, la lotta contro la mafia e il fallito attentato

Costanzo all'inizio degli anni '90 si era impegnato, anche attraverso le sue trasmissioni, nella lotta alla mafia, e proprio per questo suo impegno portato avanti nel tempo, il 14 maggio del 1993, il giornalista e Maria De Filippi erano stati vittime di un fallito attentato, organizzato da Cosa Nostra per ritorsione contro il conduttore, che all'epoca aveva anche più volte ospitato al Maurizio Costanzo Show l'amico Giovanni Falcone. Un'auto imbottita di tritolo era esplosa a Roma in via Ruggero Fauro, poco distante dal Teatro Parioli, dove la coppia passava abitualmente in macchina per far ritorno a casa, dopo le registrazioni della trasmissione. L'attentato - che non aveva mietuto vittime grazie a un'incertezza del sicario che aveva innescato l'autobomba con alcuni secondi di ritardo rispetto al dovuto, in quanto la coppia si trovava a bordo di un'auto diversa rispetto a quella abitualmente utilizzata - aveva provocato sette feriti, tra cui l'autista e una guardia del corpo della coppia. "Quel giorno è stato il più brutto della mia vita. Il più bel momento è stato invece accorgerci che eravamo vivi", aveva raccontato il giornalista.

Addio a Maurizio Costanzo

Maurizio Costanzo a Verissimo: "Risposerei Maria"

Maurizio Costanzo e Maria De Filippi il 28 agosto del 1995 erano convolati a nozze con un matrimonio civile celebrato presso il Comune di Roma dall'allora sindaco Francesco Rutelli. Parlando dell'amore per la moglie Costanzo aveva detto a Verissimo: "Mi sono sposato quattro volte. Ci ho messo quattro volte per capire quella gusta. Non ci si può riuscire al primo colpo. Maria la risposerei subito".

Addio a Maurizio Costanzo

Maurizio Costanzo, l'arrivo del figlio Gabriele

Maurizio Costanzo e Maria De Filippi nel 2002 avevano preso in affido Gabriele, che all'epoca aveva 10 anni, poi definitivamente adottato nel 2004. Gabriele lavora per la Fascino, la società di produzione della madre, che produce i suoi celebri programmi - Amici, Uomini e Donne, C'è Posta per Te, e Temptation Island - e anche il Maurizio Costanzo Show. Il conduttore, parlando del legame con Gabriele, aveva raccontato al Corriere della Sera: "Gabriele lavora con Maria, e sono unitissimi. Lui rafforza il mio profondissimo rapporto con mia moglie. Ricordo ancora la mia commozione quando, avrà avuto dodici anni, mi chiamò papà per la prima volta. All'inizio è una paternità diversa, poi diventa uguale all'altra, a quella naturale. Ritengo il suo arrivo un miracolo".

Maurizio Costanzo, scrittore e professore

Maurizio Costanzo - che nel 1992 aveva condotto su Canale 5 il programma Guerra o pace - a novembre del 1997 era diventato Direttore di Canale 5, carica che aveva ricoperto fino al 3 novembre del 1999, anno in cui era stato nominato presidente di Mediatrade, la società del gruppo Mediaset preposta a occuparsi di tutto ciò che riguarda la fiction televisiva - ruolo che aveva ricoperto fino al 2001 - divenendo anche Direttore artistico di Canale 5 fino al 2009. Dal 1995 al 2009 Costanzo era stato professore a contratto per la cattedra di Teoria e Tecnica del linguaggio radiotelevisivo presso la facoltà di Scienze della Comunicazione dell'Università Sapienza di Roma, e nel 2004 aveva pubblicato il libro Chi mi credo di essere, al quale nel 2006 era seguito il libro E che sarà mai? Nel 2004 Costanzo aveva condotto il programma di Canale 5 Tutte le mattine, nel quale aveva unito il talk show all'attualità. Da settembre del 2006 la trasmissione, in veste pomeridiana, aveva poi cambiato nome in Buon pomeriggio, titolo di un suo fortunato programma radiofonico degli anni '60.

Addio a Maurizio Costanzo

Maurizio Costanzo nel 2006 aveva presentato su Italia 1 la trasmissione Altrove - Liberi di sperare, che trattava il tema della vita nelle carceri, su Canale 5 il programma di interviste e attualità Conversando, e su Rete 4 aveva curato la rubrica Il grande cinema italiano, nella quale venivano presentati film italiani del passato. Dal 2016 al 2020 Maurizio Costanzo aveva presentato su Canale 5 il programma L'intervista, nel quale aveva intervistato diversi personaggi del mondo dello spettacolo, della cultura, della musica, dello sport e della politica: da Silvio Berlusconi a Gerry Scotti, da Michelle Hunziker a Ornella Vanoni, da Emanuele Filiberto di Savoia a Paolo Bonolis, da Fedez ad Ambra Angiolini. Nel 2018 Costanzo aveva condotto il talk show di Rete 4 Ieri oggi italiani, che raccontava la storia e la società del nostro Paese attraverso documenti d'epoca, al quale era seguita la conduzione del programma Il gran varietà. Il giornalista aveva ripreso a fare radio, conducendo su R101 il programma Facciamo finta che… con Carlotta Quadri. Costanzo nel 2022 aveva festeggiato i 40 anni del suo programma cult Maurizio Costanzo Show, e parlando di questo traguardo al Corriere della Sera, aveva detto: "Quarant'anni e quasi 55.000 ospiti intervistati. E dire che, a ripensarci, la mia è stata una intera vita professionale nata sugli inciampi". Nel 2022 era uscito il suo ultimo libro Smemorabilia: "È un libro di ricordi di piccole cose. Un libro per raccontare tutto, e non dimenticare niente".

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