Lapo Elkann, 44 anni tra carriera e amore
Lapo Elkann compie 44 anni e festeggia i suoi successi lavorativi con l'amore della compagna Joana Lemos
Lapo Elkann il 7 ottobre compie 44 anni e festeggia una carriera di successi con l'amore della compagna portoghese Joana Lemos, 48 anni, ex pilota di rally, alla quale è legato dal 2020. Lapo Elkann è il secondogenito di Margherita Agnelli e del giornalista e scrittore Alain Elkann. Fratello di John Elkann, 45 anni, imprenditore e dirigente d'azienda, e di Ginevra Elkann, 42, produttrice cinematografica, Lapo è il nipote di Gianni Agnelli, scomparso nel 2003, e della moglie Marella Caracciolo di Castagneto, morta a febbraio del 2019. L'imprenditore, ospite a Verissimo a settembre del 2020, parlando dei nonni, aveva raccontato a Silvia Toffanin: "Mio nonno Gianni mi ha dato e insegnato tanto. È una delle persone a cui ho voluto più bene nella vita insieme a mia nonna Marella". Proprio ricordando nonna Marella, Lapo Elkann, aveva dichiarato: "Mia nonna era una donna incredibile, che mi ha aiutato molto. È stata la donna più importante della mia vita; c'è sempre stata nei momenti belli e in quelli brutti". E parlando dell'amore per la compagna Joana Lemos, all'anagrafe Joana Mascarenhas de Lemos, Lapo Elkann aveva confessato: "Ora comunque sono molto felice, ho una fidanzata portoghese molto simpatica, è una donna forte, diversa da tutte le donne che ho avuto in passato. Le sono grato perché mi aiuta anche nel lavoro su me stesso per trovare l'equilibrio e la strada che sto costruendo. Mi supporta molto". A proposito di una possibile futura paternità, l'imprenditore aveva aggiunto: "Io amerei molto diventare papà ma ho paura, perché non essendo stato un bambino felice, vorrei che mio figlio lo sia. Sono certo che arriverà, anche se più tardi. Mi piacerebbe avere una bambina".
Lapo Elkann è nato a New York il 7 ottobre del 1977. Parlando della sua infanzia a Silvia Toffanin, l'imprenditore aveva raccontato: "Non l'ho amata molto. Sono stato un bambino dislessico, iperattivo, affetto da deficit dell'attenzione, e siccome a scuola ero sempre indietro, volevo dimostrare di essere più forte". E parlando della sua adolescenza, Elkann aveva confessato: "In collegio, a 13 anni, sono stato abusato più volte, e un fatto come questo ti porta ad andare, a volte, verso l'autodistruzione, perché l'abusato si sente in colpa. Se questo dolore non lo affronti con profondità negli anni ti mangia, ti porta a vivere la vita con grandissima difficoltà". Lapo Elkann, che oggi è presidente della Fondazione Laps - creata dall'imprenditore nel 2016 con lo scopo di sostenere i bambini meno fortunati, vittime di abusi o con bisogni educativi particolari - aveva aggiunto: "La mia sensibilità e la mia grande forza di volontà mi hanno aiutato. Non ho paura delle mie fragilità. Ho imparato ad accettare me stesso e a chiedere aiuto. C'è voluto del tempo, ma oggi sto bene con chi sono". L'imprenditore, dopo essersi diplomato a Parigi presso il Lycée et collège Victor-Duruy, si era laureato in Relazioni internazionali alla European Business School di Londra. Lapo Elkann - che ha prestato servizio militare nel corpo degli Alpini come soldato nella Brigata Taurinense - aveva iniziato la sua carriera nel 1994 come operaio metalmeccanico nella catena di montaggio della Piaggio di Pontedera con lo pseudonimo di Lapo Rossi. Lapo Elkann aveva poi proseguito la sua esperienza lavorativa ricoprendo diversi ruoli in numerose aziende, e nel 2001 era diventato assistente personale per un anno di Henry Kissinger, amico del nonno. Nel 2002, a causa delle peggiorate condizioni di salute di dell'avvocato Agnelli, Lapo aveva deciso di tornare in Italia per stargli accanto. Entrato in Fiat, Lapo Elkann si era occupato della comunicazione aziendale, promuovendo l'immagine del gruppo attraverso un vasto merchandising, tra cui felpe con il marchio vintage della casa automobilistica, indossate da lui stesso. L'imprenditore nel 2004 - con la nomina del fratello John Elkann a vicepresidente del gruppo - era diventato responsabile della promozione per i marchi Fiat, Alfa Romeo e Lancia, e aveva curato il lancio mondiale della nuova Fiat 500, per poi dimettersi dall'incarico nel 2005. L'11 ottobre dello stesso anno Lapo Elkann era stato ricoverato in gravissime condizioni presso il reparto di rianimazione dell'Ospedale Mauriziano di Torino, a causa di un'overdose. L'imprenditore, parlando delle sue passate dipendenze, aveva raccontato a Verissimo: "Quando sei solo, a un certo punto la fragilità non sai come affrontarla. Le sostanze ti distruggono la vita, e io di problemi ne ho avuti. Per me l'uso di sostanze era un modo per anestetizzare un dolore che sentivo in me. Purtroppo ne ho pagato più volte le conseguenze. Io di male me ne sono fatto abbastanza da solo, d'ora in poi voglio altro". Successivamente Lapo Elkann si era dimesso dagli incarichi in Fiat, e si era trasferito in Arizona, dove aveva iniziato una terapia riabilitativa, per proseguire con un periodo di convalescenza in una residenza di famiglia a Miami.
Lapo Elkann, tornato in Italia a gennaio del 2007, aveva fondato Italia Independent, società specializzata in produzione e vendita di oggetti di lusso, accessori, occhiali e abbigliamento, e a luglio dello stesso anno aveva dato vita all'agenzia creativa Independent Ideas. Nel 2011 l'imprenditore aveva lanciato insieme a Luca Cordero di Montezemolo il progetto Ferrari Tailor Made - con lo scopo di costruire una Ferrari personalizzata sulle specifiche richieste del cliente - per poi entrare nel 2017 nel consiglio di amministrazione della holding che controlla l'omonima casa automobilistica. A luglio del 2013 Lapo Elkann era stato premiato con il Young Leader & Excellence Award dalla Automotive Hall of Fame, e grazie alla sua personalità e al suo lavoro è stato riconosciuto un simbolo del made in Italy dal Wall Street Journal, ed è stato eletto quattro volte di seguito Best Dressed Man dalla rivista Vanity Fair, entrando nella loro Hall of Fame, di cui fanno parte anche il nonno Gianni e la nonna Marella. Lapo Elkann, prima di legarsi alla compagna Joana Lemos ha vissuto varie storie d'amore, tra le quali quella con Martina Stella, terminata nel 2005, e alcune brevi relazioni con Bianca Brandolini d'Adda, Goga Ashkenazi, con l'attrice cinese Zhu Zhu e la gallerista Carlotta Loverini Botta.
Lapo Elkann e Joana Lemos - attivista, manager e madre di due figli, Tomás e Martim, nati dal matrimonio con Manuel Reymão Nogueir, finito nel 2014 dopo 18 anni - si erano conosciuti nel 2020 durante una cena in Portogallo. Elkann vi si era recato per una campagna di beneficenza promossa dalla sua Fondazione Laps - di cui la compagna è oggi vicepresidente - per aiutare le famiglie in difficoltà durante l'epidemia da Covid, e tra loro era nato un sentimento solo dopo essere diventati prima amici. "In passato nel mio non stare bene con me stesso ho cercato conferme nelle donne per colmare un buco interiore. Sono grato a tutte, perché ciascuna di loro ha portato qualcosa nella mia vita. Ma ora è diverso: sono felice e innamorato", aveva confessato l'imprenditore a Chi a luglio del 2020. Lapo Elkann aveva rivelato al settimanale anche alcuni dettagli dell'anello di fidanzamento donato alla compagna, un pezzo unico in stile art déco: "È un anello che unisce tradizione e innovazione, passione e amore. La struttura intorno ai diamanti è in titanio, che è il simbolo della nostra unione, perché è un materiale che deriva dal mondo dell'automobilismo, e rappresenta la forza del legame e le nostre passioni", aveva spiegato Lapo Elkann parlando della compagna, che ha un passato da motociclista, ruolo che aveva abbandonato per dedicarsi al mondo delle auto. Nel 1994, infatti, Joana era entrata nel team Yamaha, e nel 1997 aveva stabilito il record di donna più giovane a correre la Parigi-Dakar. Il loro legame era già stato confermato dalla stessa Joana in un'intervista a El Pais: "Ho sentito un'enorme affinità con gli obbiettivi esistenziali di Lapo. È un uomo di una creatività incredibile, ma soprattutto mi ha colpito la sua infinita generosità verso il prossimo", aveva detto la campionessa. A dicembre del 2019 Lapo Elkann era rimasto vittima di un grave incidente stradale in Israele, a seguito del quale, dopo essere stato ricoverato all'ospedale di Tel Aviv, era finito in coma. Superata la fase di emergenza, l'imprenditore era stato poi trasferito in una clinica svizzera per la convalescenza. Parlando del suo rapporto con la fede, Lapo Elkann aveva raccontato a Verissimo: "Credo in Dio, e prego tanto. Mi sento vicino anche al mondo ebraico, perché prima di tutto mi hanno salvato. E poi adoro Israele".
Lapo Elkann con la sua Fondazione Laps quest'anno ha promosso, in collaborazione con la Figc, il progetto solidale È il nostro dovere, con lo scopo di raccogliere fondi e beni di prima necessità, a seguito dell'emergenza Covid, da destinare alle famiglie più fragili, attraverso il supporto di Croce Rossa Italiana e Banco Alimentare. La campagna, con la quale erano stati raccolti oltre 400mila euro, aveva ottenuto il premio Uefa Foundation For Children Awards 2021. Lapo Elkann aveva ricevuto il prestigioso riconoscimento a Coverciano, durante una cerimonia di premiazione alla quale erano presenti il ct della Nazionale Roberto Mancini e il numero uno della Federcalcio Gabriele Gravina. La Figc aveva sostenuto l'iniziativa schierando in campo gli azzurri ritratti insieme nella campagna di comunicazione, con una mano tricolore sul cuore, per "fare il tifo per chi li ha sempre tifati". "Sono orgoglioso di aver contribuito insieme alla Figc a questo progetto nato dall'Italia. Come insegna mister Mancini non si vince senza squadra. Un grazie al presidente Uefa Ceferin per questo riconoscimento", aveva detto Elkann durante la premiazione. "Ringraziamo Lapo Elkann perchè ci ha dato modo di dargli una mano a essere sempre in prima fila in queste iniziative", aveva dichiarato, invece, Roberto Mancini. Lapo Elkann aveva poi avuto in dono una maglia azzurra con gli autografi dei giocatori e il numero 21, che aveva indossato facendosi fotografare mentre baciava la Coppa degli Europei esposta nell'Auditorium: "È la prima volta per me a Coverciano, mi sento come un bambino a Disneyland. Vedere oggi gli azzurri è stata un'emozione molto forte", aveva dichiarato l'imprenditore. Condividendo su Instagram uno scatto della premiazione, Lapo Elkann aveva aggiunto: "Felice per questo premio che ci spinge a fare sempre di più per il Paese, perché è il nostro dovere aiutare gli altri. Le nostre Nazionali di calcio hanno ispirato altri Paesi come il Portogallo e Israele, che a loro volta hanno lanciato campagne di solidarietà sul modello italiano. I ringraziamenti più importanti vanno agli italiani che hanno deciso di donare per supportare altri concittadini in un momento molto difficile del nostro Paese". Parlando proprio di questo difficile periodo segnato dalla pandemia, Lapo Elkann aveva detto a Verissimo: "Sto vivendo con preoccupazione questo mondo cambiato a causa del Covid-19, ma la voglia, la grinta e la determinazione di cambiare le cose sono sempre dentro di me". Rivivi, nel video sotto, l'intervista a Lapo Elkann a Verissimo.