Ambra Angiolini parla della bulimia: “È come un tumore dell’anima”
L'attrice torna a parlare, in un'intervista, della malattia di cui ha sofferto in passato: "Non c'è una cura immediata, uguale per tutti: è un processo personale"
Ambra Angiolini torna a parlare della bulimia, di cui ha sofferto per tanti anni, dall'adolescenza fino alla nascita della sua primogenita Jolanda, avuta nel 2004 all'età di 27 anni. "È come avere un tumore all'anima", afferma l'attrice e cantante, in una lunga intervista a Sette del Corriere della Sera, in cui ripercorre anche la sua carriera. "Non c'è una cura immediata, uguale per tutti: è un processo personale che va attraversato fino in fondo. Se ti anestetizzi, la malattia diventa te e non te la levi più di dosso", aggiunge Ambra Angiolini. L'attrice ricorda anche la disperazione di sua madre in quegli anni: "Mi lasciava bigliettini ad altezza vomito. O delle canzoni. Lì per lì mi facevano sentire in colpa poi è stato importante sentire che non c'era giudizio, che per lei io non ero la mia malattia. Ho cominciato a pensare che la bulimia fosse qualcosa da cui potevo allontanarmi". Ambra Angiolini è stata aiutata nella sua guarigione anche dalla nascita di sua figlia: "Jolanda ha riempito un vuoto. Quando me la sono trovata dentro la pancia ho sentito che quel pezzo d'amore che cercavo ovunque in realtà era dentro di me. Questa però è solo la mia storia: non è che fare figli salvi dai disturbi alimentari". Nell'intervista l'attrice commenta anche il recente video, diventato virale, in cui la figlia Jolanda risponde agli hater con la dolcezza e l'intelligenza che la contraddistinguono. "Ha fatto tutto da sola. Non le ho detto hai fatto bene o male, ma solo che, se il motivo di partenza per lei era giusto, doveva stare serena, qualunque fossero state le reazioni". Parlando di se stessa mamma, Ambra Angiolini aggiunge: "Coi miei figli preferisco avere paura ma vedere cosa scelgono in libertà: così conosco davvero chi sono e non solo quello che vogliono mostrarmi. Io, da figlia, quell'errore l'ho fatto".