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INTERVISTE
09 maggio 2023

Quarta Repubblica, il generale Mori: "Ero innocente e lo avrei dimostrato"

Dopo l'assoluzione da parte della Cassazione, l'ex generale dei Ros dei carabinieri racconta delle indagini a suo carico nell'ultima puntata del programma condotto da Nicola Porro, in onda lunedì 8 maggio

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Nella puntata di lunedì 8 maggio di Quarta Repubblica, è andata in onda l'intervista al generale Mario Moro, dopo che la Cassazione ha confermato la sua assoluzione nel Processo sulla Trattativa Stato-Mafia. “Adesso mi devo riqualificare e devo pensare, per gli anni che mi restano, a come fare. Per venti anni ho fatto l’imputato indagato in servizio permanente. Non dico che è stata una passeggiata, anzi qualche volta mi sono innervosito, però posso dire che l’ho affrontata bene perché vedevo la luce in fondo al tunnel. Ero innocente e lo avrei dimostrato.”, sono queste le parole con cui Mario Mori, ex generale dei Ros dei carabinieri, apre la lunga intervista. Nicola Porro prosegue parlando della prima delle tre accuse che l'ex generale ha dovuto affrontare: "La prima accusa è che il covo di Riina non è stato da lei perquisito: lei aveva un accordo con la procura nel non perquisirlo? Qual è il motivo investigativo?". "Volevamo continuare l'azione, come si faceva per il terrorismo - spiega Mori - Se c'erano 10 persone che noi avevamo individuato come brigatisti rossi, ne arrestavamo al massimo 8 perché 2 ci servivano per continuare l'indagine sulle Brigate Rosse”.

Quarta Repubblica, il generale Mori: "Ero innocente e lo avrei dimostrato"

Il conduttore di Quarta Repubblica prosegue chiedendo a Mori della sua famosa frase dove nomina una "trattativa" con l'allora sindaco di Palermo, definito da lui stesso un "mafioso": "Si possono usare mille termini. Perché ho usato trattativa? Perché è una trattativa tra me e Ciancimino e lui era la parte in difficoltà: aveva un processo in atto, stava per essere riarrestato. Io ero la parte forte perché contavo su questo per convincerlo a collaborare. È stata una trattativa. Perché quando il magistrato convince il mafioso a collaborare non è una trattativa?”. "Si è chiesto come mai, dopo l'arresto di Riina, la procura di Palermo ha indagato su di lei?", domanda Nicola Porro. "Certo, perché secondo alcuni magistrati questa operazione, quella di non aver perquisito subito e non aver informato, è stato valutata male e in maniera diversa da quella che era la nostra posizione". Nel video qui in alto è possibile rivedere l'intervista integrale all'ex generale Mario Mori. TUTTE LE ULTIME NOTIZIE SU MEDIASET INFINITY MAGAZINE

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