Mariana Vishegirskaya: "Sull'ospedale di Mariupol non fu attacco aereo"
A Fuori dal Coro parla la ragazza simbolo dell'attacco del 9 marzo, in cui fu immortalata con il pancione mentre usciva dall'ospedale distrutto
"Il Battaglione Azov non aveva una base in questo ospedale. Nel primo centro perinatale, che si trova più o meno a 20 minuti dal punto nascita numero 3 in cui mi trovavo e da cui alcune ragazze sono state dimesse, alcune ragazze sono state inviate ad altri punti nascita. In quell’altro ospedale, il numero 1, da lì tutti sono stati cacciati e lì sono venuti i combattenti di Azov. Invece da noi, sul nostro territorio, per quanto riguarda il nostro punto nascita, il nostro ospedale numero 3 non c'erano i militari, c’erano altri, c’era la consultazione femminile e anche un punto oncologico". Sono le parole di Mariana Vishegirskaya, la ragazza simbolo dell’attacco all'ospedale di Mariupol il 9 marzo, per la prima volta collegata con un studio televisivo a Fuori dal coro – il programma di approfondimento e inchiesta condotto da Mario Giordano su Rete 4 – realizzata con la collaborazione con Francesco Toscano e Giorgio Bianchi di Visione TV. "Io sono sicura che non si trattava di un attacco aereo perché nel 2014 mi trovavo a Donetsk. Io sono di Donetsk e conosco benissimo il rumore di un attacco aereo, il rumore dell'aereo quando attacca e noi sappiamo tutto, sappiamo benissimo anche le conseguenze di questo attacco", spiega la donna, che ha partorito due giorni dopo l'attacco, "se si fosse trattato attacco aereo ci sarebbero stati anche altri rumori, altri suoni". TUTTE LE ULTIME NOTIZIE SU MEDIASET INFINITY MAGAZINE