Tre anni fa ci lasciava Paolo Villaggio
Con il personaggio di Fantozzi l’attore ha ritratto frustrazioni e vizi dell’italiano medio
Se ne è andato a 84 anni il 3 luglio 2017 Paolo Villaggio, che rimarrà per sempre nella memoria degli italiani per la figura tragicomica di Fantozzi. Oltre che attore è stato anche scrittore, sceneggiatore, paroliere e doppiatore. Una figura unica e spesso controcorrente nello spettacolo italiano. Amico dagli anni dell’adolescenza del concittadino Fabrizio De André, scrive per il cantautore genovese i testi di un classico come “Carlo Martello ritorna dalla battaglia di Poitiers”. Prima in radio e poi in tv crea personaggi come il perfido Professor Krantz e l’imbranato e timido Giandomenico Fracchia, una sorta di anticipazione ed alter-ego di quella che diventerà la figura simbolo della carriera di Paolo Villaggio: il ragionier Ugo Fantozzi, protagonista di due libri scritti da lui stesso e portato poi sul grande schermo. L’impiegato, vessato e sottomesso dai suoi superiori, ma anche dai suoi colleghi, in una gara di meschinità per la sopravvivenza quotidiana. Una figura tragicomica, le cui disavventure diventano una saga cinematografica di enorme successo negli anni ’70, facendo diventare Fantozzi un simbolo della sfortuna nell’immaginario collettivo. Ma l’attore genovese in carriera ha recitato anche con grandi registi come Fellini, Monicelli, Olmi, Ferreri e Wertmuller, partecipando poi a innumerevoli film comici e ricevendo nel 1992 il meritatissimo premio alla carriera alla Mostra del Cinema di Venezia.