Quentin Tarantino: "Non do soldi a mia mamma, da piccolo non credeva in me"
Il regista, ospite del podcast "The Moment", ha dichiarato: "Alle elementari, invece di seguire la lezione, buttavo giù sceneggiature"
Quentin Tarantino, 58 anni, di recente è intervenuto nel podcast The Moment di Brian Koppelman - per promuovere il suo primo romanzo, uscito lo scorso primo luglio, tratto dal suo celebre film C'era una volta a... Hollywood, con Brad Pitt e Leonardo DiCaprio - al quale ha rivelato di aver giurato di non dare mai "un centesimo" del suo patrimonio di 120 milioni di dollari, a sua madre Connie McHugh - infermiera statunitense di origini irlandesi e inglesi, che aveva avuto il figlio all'età di soli 16 anni con il marito Tony Tarantino, musicista e attore di origini italiane - dopo che lei aveva criticato i suoi scritti in tenera età, non assecondando la sua passione per la scrittura. Il regista di Kill Bill, e vincitore dell'Oscar per la sceneggiatura dei film cult Pulp Fiction e Django Unchained, ricordando gli anni della scuola, ha raccontato a Koppelman: "Mia madre ha attraversato un periodo difficile a causa delle mie difficoltà scolastiche. Alle elementari gli insegnanti pensavano fosse un atto di ribellione, perché invece di seguire la lezione, buttavo giù sceneggiature". Tarantino, che ha raccontato di aver scritto la prima sceneggiatura, dal titolo Captain Peachfuzz and the Anchovy Bandit, a soli 12 anni, ha poi aggiunto: "Mia mamma si lamentava con me per questo. Voleva che smettessi, era sarcastica a proposito della mia passione, e un giorno mi disse: Questa piccola carriera di scrittore che stai facendo può considerarsi conclusa". "Lei intendeva solo dire di non scrivere in classe quando avrei dovuto fare qualcos'altro, ma quando me lo disse con quel tono sarcastico, mi ero detto che, nel momento in cui avrei raggiunto il successo, lei non avrebbe visto un centesimo da me. Mi proposi che non avrebbe avuto né case, né vacanze e nessuna Cadillac; non avrebbe avuto nulla per aver pronunciato quella frase", ha raccontato il regista. Brian Koppelman ha ribattuto: "Ti sei attenuto a quello?". "Sì, è un proposito che ho rispettato", ha risposto Quentin Tarantino, aggiungendo: "L'ho aiutata a uscire da un pasticcio con l'IRS, l'Internal Revenue Service, ma non ha avuto case e nessuna auto". Koppelman ha poi sottolineato che la provocazione fatta dalla madre al regista potrebbe aver contribuito ad alimentare in lui la sua spinta al successo, ma Tarantino ha risposto con fermezza: "Ricorda; ci sono conseguenze per il tono sarcastico di alcune parole, soprattutto se vengono rivolte in questo modo ai tuoi figli, riguardo a ciò che è significativo per loro". Quentin Tarantino, che è nato a Knoxville, nel Tennessee, il 27 marzo del 1963, non ha mai conosciuto suo padre, poiché l'uomo aveva lasciato Connie prima della nascita del regista. All'età di 2 anni Quentin Tarantino si era trasferito con la madre a Torrance, in California, dove Connie aveva conosciuto e sposato il musicista Curt Zastoupil, con il quale Quentin ha instaurato un forte legame. Nel 2009 Tarantino aveva conosciuto la modella e cantante israeliana Daniella Pick, 37 anni, figlia del musicista Tzvika Pick, con la quale aveva iniziato una storia d'amore nel 2016, per poi convolare a nozze a dicembre del 2018. La coppia il 22 febbraio del 2020 aveva accolto il loro primogenito Leo.
Quentin Tarantino, che ha dedicato il suo romanzo C'era una volta a Hollywood - pubblicato in Italia da La Nave di Teseo - alla moglie e al figlio, lo scorso giugno, parlando di Leo, aveva raccontato a Sette: "Il suo nome non è un omaggio a Di Caprio, ma al nonno materno. Leo è uno degli esseri umani più incantevoli che abbia incontrato in vita mia". Il regista, al telefono dalla sua casa in California, aveva aggiunto: "Mia moglie mi ha aiutato ad organizzarmi uno studio, dove vado a scrivere la mattina, dopo aver fatto colazione con lei e Leo. Poi mangiamo, poi il pisolino, a volte assieme. Poi vedo film, esco in bici. Il libro è il primo frutto maturo di questo nuovo ambiente". E parlando delle sue origini italiani da parte di padre, aveva detto: "Non sono stato cresciuto dalla parte italiana della famiglia. Non mi sentivo dire: I tuoi genitori e i tuoi nonni sono italiani. Molti di quelli che frequentavo a Hollywood non sapevano neanche fossi italiano, a parte il cognome, ma una caratteristica che mostra inequivocabilmente la mia italianità è che se un amico mi tradisce, è finita. Nessun ritorno, porta chiusa per sempre". A proposito della sua infanzia, il regista aveva poi svelato: "Da bambino giocavo con i miei pupazzi, creavo scene di film d'azione. Capitava che mia mamma mi sentisse dire qualche parolaccia. Mi chiedeva perché usassi quel linguaggio, e io le rispondevo: Non sono io mamma, è il personaggio!"