Michele Bravi: “Dovremmo ascoltare di più e parlare di meno”
Il monologo del cantante, ospite de Le Iene, sull'importanza di ascoltare: "La mancanza di ascolto è conflitto, è guerra"
"Quando ero bambino mi capitava spesso di perdere la voce. Forse anche per questo ero un bambino molto silenzioso. Un giorno incontro questa signora quasi mistica che mi disse tu perdi la voce perché quando parli non ti senti ascoltato". Con queste parole inizia il monologo di Michele Bravi nello studio de Le Iene. Il cantante spiega l'importanza vitale dell'ascolto verso gli altri: "Io sono un cantautore e lavoro con la voce e il suono e questo deriva dal fatto che tutti vogliamo essere ascoltati. Perché un suono esista abbiamo bisogno che qualcuno lo ascolti. Tutti abbiamo bisogno che la nostra voce venga ascoltata altrimenti non esisterebbe. Solitamente noi ascoltiamo con l'intento di rispondere, ma se ascoltiamo con l'intento di capire allora scaviamo uno spazio nel rumore. Iniziamo a scoprire l'umanità di una persona". "La mancanza di ascolto è conflitto, è guerra. L'ascolto è contagioso e ci fa capire che, anche se siamo diversi, in fondo siamo così simili. L'ascolto rende liberi. Oggi parliamo tantissimo, però possiamo costruire una nuova realtà dell'ascolto. C'è una ragione se abbiamo due orecchie e una sola bocca: dovremo ascoltare di più e parlare di meno", conclude Michele Bravi. Ospite a Verissimo, il cantante aveva raccontato l'importanza della terapia dopo un periodo buio della sua vita: "Il dolore è una malattia, andare in un percorso di terapia è stato fondamentale e mi ha permesso di tornare alla normalità". Nel video qui sotto l'intervista nello studio di Verissimo.