Lorella Boccia: "Impara a prenderti il meglio che una persona può darti"
La ballerina racconta a Le Iene del complicato rapporto col padre, venuto a mancare proprio quando si stava riavvicinando a lui

Nella quinta puntata de Le Iene, in onda martedì 31 ottobre in prima serata su Italia 1, la ballerina e conduttrice Lorella Boccia racconta in un monologo il complicato rapporto con il padre, scomparso proprio mentre cercava di riavvicinarsi a lui. "Avevo 5 anni quando mio padre è sparito. Io scendevo in strada ad aspettarlo, e mi pettinavo i capelli per essere carina per lui mentre mia madre lo cercava al telefono. Diceva “Guarda che arriva”, invece non l'ho rivisto per 12 anni". La ballerina racconta delle difficoltà economiche che lei e la madre hanno dovuto affrontare: "Ci ha lasciato senza un soldo, e mamma ha dovuto pulire centinaia di case per farmi studiare danza". "È ricomparso quando avevo 20 anni: aveva avuto un infarto, e prima di entrare in sala operatoria voleva dirmi addio, ma nella corsa verso l’ospedale ho bucato una gomma. Però è sopravvissuto e quello spavento mi ha fatto credere di poterlo perdonare". Una certezza che vacilla nuovamente dopo aver incontrato Francesco, un altro figlio di suo padre di cui non sapeva nulla: "Francesco aveva avuto tutto: sostengo, denaro, amore. Io, invece, solo la rabbia". Lorella si riavvicina ancora una volta al padre prima di sposarsi: "Ero così felice che mi sentivo pronta a dimenticare. A casa sua ho scoperto decine di mie foto, e che, forse, sentiva anche lui un dolore grande, la vergogna". Poi, però, di nuovo un allontanamento: "Mi scriveva solo saluti banali, stupide GIF, non mi bastava. Ero nello studio di Amici quando mi hanno detto che era mancato". Proprio quel giorno, Lorella si rende conto che era ormai troppo tardi: "L’ho abbracciato finché non mi hanno portato via a forza. Quel giorno ho capito che, a volte, devi imparare a prendere il meglio che una persona può̀ darti, anziché lamentarti per ciò che non ti ha dato. Fidatevi: non vale la pena scoprire cosa significhi ‘perdonare’ solo nel giorno in cui non puoi più farlo".