Pantelleria, parla la figlia della donna bruciata viva dal compagno: "Aveva premeditato tutto"

"Lui aveva già premeditato tutto, la benzina l’aveva già con sé, aveva chiuso le porte di casa per non darle via d’uscita". A Pomeriggio Cinque parla Cristina, figlia di Anna Elisa Fontana, morta dopo essere bruciata viva dal compagno: "Lui l’ha sempre minacciata. Aveva detto: entro la fine dell'anno vi brucerò vive. E l'ha fatto. Meno male che mia sorella non era in casa". La donna di 48 anni sarebbe stata aggredita venerdì sera da Onofrio Bronzolino, 52 anni, nella loro casa a Pantelleria. La lite sarebbe scoppiata in un bar e si sarebbe poi intensificata una volta tornati a casa. L'uomo l'avrebbe cosparsa di benzina, con conseguenze tragiche. "Dovevano prendere un caffè al bar, ma avevano litigato per gelosia solo perché magari un collega le aveva offerto un caffè, ma essendo colleghi di lavoro non c’era nulla di sbagliato in questo. Poi una volta arrivata a casa è successo tutto. Noi non eravamo al corrente di questo, altrimenti l’avremmo aiutata", racconta commossa la figlia della vittima. Il racconto prosegue: "Così mia madre si è chiusa in bagno e si è messa dentro la doccia per spegnere le fiamme che già aveva, ma non è riuscita perché lui ha rotto la porta del bagno e ha continuato a cospargere la benzina su di lei per continuare a darle fuoco. Ha avuto un ustione del 90%". Cristina fa un appello alle donne, invitandole a non ignorare la violenza dei propri compagni: "Anche se dovesse succedere qualcosa, anche una piccola cosa, denunciate sempre. Non arrivate a questo punto, come ci siamo arrivati anche noi. Per noi ora sarà dura perché abbiamo un fratellino piccolo di 12 anni che aveva bisogno della sua mamma e ora non ce l’ha più".

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