Branco di Palermo, Claudio Amendola: “Vorrei quei ragazzi tra le mani”
A Pomeriggio Cinque, l'attore si rivolge agli uomini: “Una ragazza ubriaca, un uomo vero la accompagna a casa”
"Avevo cercato delle parole che potessero in qualche modo risultare al passo con i tempi, moderne, non riesco a dirle. Li vorrei avere tra le mani, da padre di due ragazze, da padre di un ragazzo di 24 anni che inorridisce davanti a questo". Claudio Amendola interviene a Pomeriggio Cinque per commentare lo stupro di gruppo ai danni di una diciannovenne a Palermo. Amendola sottolinea l'importanza dell'educazione che devono dare i genitori, creando un ambiente in cui si insegni il significato del rispetto reciproco: "Se tu cresci vedendo un genitore, un maschio, che ordina e che non chiede, che non fa carezze, che non sorride, che non bacia, tu non imparerai mai cosa vuol dire avere vicino una persona, cosa vuol dire amarla." L'attore evidenzia poi il ruolo del linguaggio quotidiano, suggerendo che l'uso delle parole "la mia ragazza" o "il mio ragazzo" potrebbe riflettere un approccio possessivo invece di uno basato sul rispetto reciproco: "Nasce tutto da lì. Noi siamo cresciuti e abbiamo imparato che gli uomini possiedono le donne, mai il contrario." "Una ragazza ubriaca, un bravo ragazzo, un uomo perbene, anzi, un uomo vero, la accompagna a casa", conclude Claudio Amendola.