Grande Fratello, Maxime Mbanda riabbraccia il padre Luwa: "Da piccolo deriso perché obeso"
Maxime Mbanda racconta al Grande Fratello il suo passato da obeso e il difficile rapporto con il padre Luwa Mbanda
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Durante la puntata del Grande Fratello in onda giovedì 6 febbraio, Maxime Mbanda incontra il padre Luwa Mbanda. Per il rugbista si tratta di un'occasione per parlare anche dell'infanzia difficile che ha vissuto a causa dell'obesità: "A scuola ero deriso, ma sul campo da rugby riuscivo ad essere accettato dal gruppo".
Mbanda riflette anche sul rapporto con i genitori e su come vorrebbe crescere i suoi figli: "Spero di avere un dialogo con i miei figli, senza mettere giudizi ogni volta che fanno qualcosa. Solo quando un figlio non ha paura del giudizio dei genitori riesce ad essere complice, riesce a sfogarsi, riesci ad essere aiutato in un attimo invece di metterci dieci anni. I genitori sbagliano, io stesso ho sbagliato, l'importante è mettersi in discussione ogni giorno. Paradossalmente conosco meglio alcune persone qui dentro che i miei genitori a casa".
Dopo il suo racconto, il padre Luwa Mbanda, medico con cinque lauree, entra in salone per un confronto. Dopo aver baciato il figlio, esprime la sua opinione sulle parole di Maxime: "Sono contento di te. Nel mese che sei stato qua dentro ti ho riconosciuto come nella tua vita fuori e sei stato sempre pacato, integerrimo, altruista e molto sportivo. Così ti vedo nella vita e vedo che ci sono riuscito".
Sulla loro relazione e sul passato del figlio, Luwa offre una visione diversa: "Le cose che ha dichiarato lui le ha interpretate come figlio, ma io ho agito come genitore. Il problema è che lui non ha capito ancora quello che io ho fatto perché mi aspettavo che lui diventasse grande affinché potessimo parlare da persone grandi. Invece, molto presto, la carriera l'ha portato via da me e quindi non abbiamo mai avuto il tempo di fare questo dialogo".
Luwa Mbanda spiega che il suo metodo educativo è legato alle sue origini: "Lui voleva essere educato come un bambino italiano. Noi siamo gente del fiume dentro la foresta equatoriale. Vivere là dentro è molto duro. A 18 anni e mezzo ho attraversato il mare per venire qua e non avevo tempo di pensare a lui. Dall'economia della pesca di mio padre ho dovuto fare di tutto per diventare un grande medico".