La storia di Alex Schwazer
Dalle due squalifiche per doping alla decisione della Wada che non gli permetterà di andare a Parigi: ripercorriamo la storia del marciatore
Dopo due anni è arrivata la decisione della Wada, l’agenzia mondiale antidoping: Alex Schwazer non andrà alle Olimpiadi di Parigi del 2024. All'interno della Casa del Grande Fratello, il marciatore, 39 anni a dicembre, non ha mai smesso di allenarsi, con la speranza di poter partecipare al giochi olimpici. "Sono molto dispiaciuto perché la ritengo una decisione profondamente sbagliata", ha affermato Alex Schwazer, annunciando il verdetto. Nato in provincia di Bolzano nel 1984, Alex Schwazer si è appassionato all'atletica leggera all'età di 15 anni, specializzandosi nella marcia. Nel 2008 ha vinto l'oro alle Olimpiadi di Pechino. Dopo la vittoria, il marciatore ha sentito addosso una forte pressione ed è iniziato per lui un periodo difficile. Nel 2012, dopo un controllo a sorpresa, è risultato positivo al doping. Squalificato per 3 anni e mezzo, Alex Schwazer ha ammesso le sue colpe. Nel 2016, a un passo dalle Olimpiadi di Rio, il marciatore è risultato di nuovo positivo al doping. Dal controllo su una provetta di quasi sei mesi prima - che in un primo momento era risultata negativa - hanno rilevato la presenza, minima, di testosterone. Squalificato per otto anni, Alex Schwazer ha sempre respinto le accuse. Nel 2021, a Verissimo aveva detto: “Sicuramente è stato un complotto nei miei confronti”. Il tribunale di Bolzano gli ha dato ragione: "I campioni sono stati alterati con lo scopo di farli risultare positivi". Innocente per la giustizia ordinaria, non lo è però per quella sportiva. Alex Schwazer non ha mai rinunciato al sogno di tornare alle Olimpiadi, per questo aveva chiesto uno sconto di squalifica alla Wada, che, dopo due anni, ha negato questa possibilità al marciatore. Nel video sopra, la storia di Alex Schwazer.