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TREVIGNANO ROMANO
08 maggio 2023

Madonna di Trevignano, il comunicato di Padre Scozzaro: "Non collaboro con Gisella"

"Non conosco nulla di quanto è stato compiuto a Trevignano Romano" si legge nella nota diffusa da Barbara d'Urso

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Padre Giulio Scozzaro prende ufficialmente le distanze dalla sedicente veggente Gisella Cardia e attraverso un comunicato diffuso da Pomeriggio Cinque durante la puntata di lunedì 8 maggio fa sapere di non avere nulla a che fare con le attività sviluppate a Trevignano Romano. Pur essendo stato indicato da Gisella come una sorta di "padre spirituale", Don Scozzaro nega fermamente qualsiasi genere di collaborazione con la donna. "A seguito di numerose diffamazioni prive di fondamenti in fatto e diritto rappresento di non aver nessun accordo con le iniziative intraprese a Trevignano Romano, non conosco assolutamente nulla delle opere di quel gruppo, né di quanto è stato compiuto a Trevignano Romano nel luogo di preghiera dove si svolge l'incontro il 3 del mese dalla veggente Gisella", recita la nota letta da Barbara d'Urso. Quindi conclude: "La casa di preghiera dove vivo e l'associazione di Gisella sono due realtà distinte, separate e indipendenti. Non è esistita e mai esisterà alcuna collaborazione e nessuno potrà, sfido tutti, dimostrare il contrario".

Chi è Padre Scozzaro

Madonna di Trevignano, il comunicato di Padre Scozzaro: "Non collaboro con Gisella"

Padre Giulio Maria Scozzaro vivrebbe a Collesano, in provincia di Palermo, dove è ubicata la "Casa Mariana" da lui gestita. In passato, anche Gisella Cardia sarebbe stata in visita in questa tenuta dove avrebbe avuto una visione. Don Scozzaro sarebbe stato scomunicato dalla curia diversi anni fa, ma le motivazioni non sono chiare: "Probabilmente è stato sospeso a divinis, se ha avuto la scomunica è perché ha commesso qualche reato sulla morale", commentava don Patrizio Coppola. Il giornalista e scrittore David Murgia, invece, confermava: "Ha avuto provvedimenti ecclesiastici perché frequentava un gruppo religioso molto borderline, per questo la curia gli aveva imposto delle pene canoniche". Al centro del dibattito era emerso anche un "pacchetto fedeltà" che il padre spirituale di Gisella distribuirebbe in cambio di una libera offerta. Si tratterebbe di un kit contro il "flagello sterminatore" del valore commerciale dichiarato di 140€. Un'operazione che non convinceva David Murgia, il quale collegava l'attribuire il potere a un oggetto alla superstizione.

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