Omicidio Giulia Cecchettin, il padre di Filippo Turetta: "Mi pento di quelle parole"
Il padre di Filippo Turetta spiega le motivazioni dietro alle parole intercettate durante il primo colloquio con il figlio lo scorso dicembre
"Non avrei mai pensato di arrivare al punto di dovermi scusare perché volevo che mio figlio rimanesse in vita". Il padre di Filippo Turetta rilascia una dichiarazione a Pomeriggio Cinque News per giustificare le parole che avrebbe pronunciato al figlio dopo l'omicidio dell'ex fidanzata, Giulia Cecchettin.
Durante un incontro avvenuto lo scorso dicembre, infatti, Nicola Turetta avrebbe cercato di incoraggiare il figlio Filippo, per evitare che ricorresse al suicidio. Queste dichiarazioni, diffuse recentemente a seguito di un'intercettazione, sarebbero state percepite come un tentativo di minimizzare la gravità del crimine commesso.
"Siamo arrivati ad un punto in cui il padre non può più neanche dire al figlio: Resta in vita, cerca di farti forza... e tieni duro". Nicola Turetta esprime il suo dispiacere per il modo in cui le sue parole sono state interpretate, chiarendo che il suo intento sarebbe stato semplicemente quello di sostenere un figlio in difficoltà, nonostante la gravità delle sue azioni: "Filippo era un figlio sconvolto, quindi... Io credo che sia giusto anche avere un po' di rispetto per noi genitori, che siamo sempre i genitori di un assassino, per carità, e lui si farà i suoi anni che si merita".