Vittorio Sgarbi, il messaggio di Myrta Merlino: "Puoi sconfiggere malinconia e depressione, torna presto"
La conduttrice di Pomeriggio Cinque rivolge una toccante dedica al critico d'arte, che sta affrontando un momento particolarmente delicato della sua vita
La puntata di Pomeriggio Cinque in onda giovedì 27 marzo si è conclusa con un toccante messaggio che Myrta Merlino ha voluto rivolgere all'amico Vittorio Sgarbi, il quale sta affrontando un momento molto delicato della sua vita. "Caro Vittorio, voglio dirti che la tua assenza, anche se momentanea, si sente, eccome se si sente - ha esordito la conduttrice della trasmissione in onda su Canale 5 -. Il tuo sguardo, la tua voce fuori dal coro, quello sguardo capace di mettere al centro dell'attenzione il dettaglio dal quale, come in quadro del tuo amato Caravaggio, entra la luce che illumina e svela". Quindi, Myrta Merlino ha proseguito: "Mancano al dibattito pubblico, alle persone che ti stimano, a tutti quelli che anche attraverso la televisione hanno imparato a volerti bene, nonostante le tue intemperanze tanto brevi quanto inarrestabili. Manca il tuo estro, la tua capacità di dare alle cose il giusto peso, magari attraverso la lezione dei grandi maestri che nessuno sa spiegare come te". Poi, la conduttrice si è soffermata sull'amicizia che la lega al critico d'arte: "Manca, a me personalmente, la tua energia, le nostre chiacchierate, la tua fame di vita che travolge sempre tutti come e più di un ciclone e, perché no, anche le tue terribili inca***ture capaci, però, di sciogliersi in un sorriso". E riprendendo una dichiarazione di Vittorio Sgarbi, Myrta Merlino aggiunge: "Hai detto una frase che mi ha molto colpito: "La mia attuale malinconia o depressione è una condizione morale e fisica che non posso evitare". Purtroppo hai ragione, succede specie alle persone geniali come te. Ma la malinconia e la depressione non sono un destino e tu sai che puoi sconfiggerle. Puoi farcela Vittorio, sappi che io e tutti noi ti stiamo aspettando. Torna presto, mi raccomando".
