Lavrov, Giuseppe Brindisi: "Ho fatto il mio lavoro"
A Radio 105 il conduttore tv di Zona Bianca parla dopo l'intervista al ministro degli Esteri russo
"l mestiere del giornalista è portare le notizie e se guardo a quello che sta succedendo da ieri sera, a oggi un po' di notizie le ho portate. Il problema grosso è che io non devo dichiarare guerra alla Russia, io devo fare il mio lavoro. La schiena dritta l'ho avuta, le cose più interessanti dell'intervista sono arrivate quando l’ho contraddetto, quando l'ho posto di fronte a determinate cose tipo il video dei droni a Bucha o l'assurdità di denazificare il paese con un presidente ebreo, lì si è arrabbiato Io ho la coscienza pulitissima: ha detto delle enormità e io ho un po' il merito di avergliele fatte dire. Quando lui sbrocca, io il mio obiettivo l'ho ottenuto". Giuseppe Brindisi parla dell'intervista al ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, che ha condotto nella puntata di Zona Bianca di domenica 1 maggio. Il presentatore tv è stato intervistato a Radio Kaos, il programma di Francesco Facchinetti, Sabrina Scampini e Gibba su Radio 105. "Mi aspettavo che l'intervista a Lavrov avrebbe avuto un'eco molto grande, non credevo che questa eco provasse a travolgere un po' anche me", spiega il giornalista, "io l'avevo portato a dire quello che ha detto, avevo la possibilità di arrabbiarmi dicendogli che stava dicendo assurdità, ma avrei dato quella che è la mia opinione e non so se a voi tra l'opinione di Lavrov e quella di Giuseppe Brindisi interessa quella di Giuseppe Brindisi. Io credo quella di Lavrov. A quel punto io mollo, io ho ottenuto lo scopo. Devo fare il mio mestiere. Tra l’altro noi di Zona Bianca, e io personalmente, in queste settimane di guerra mi sono esposto tantissimo per l'Ucraina". Brindisi tutela poi le fonti che lo hanno portato a ottenere l'intervista col ministro, e chiude con una nota per chi l'ha criticato: "Non posso spiegarvi come sono arrivato a intervistarlo, spero di riuscire a fare anche qualcosa di più. C'è stato un lavoro di redazione durissimo: con Emanuela Fiorentino, mia collega responsabile insieme a Siria Magri della trasmissione, abbiamo fatto un lavoro di settimane per arrivare a questo risultato. Quello che più mi dispiace constatare è che quelli che parlano di Russia come di un paese autarchico, dove c'è la dittatura e dove c'è la censura sulla stampa, chiedono la censura su Lavrov". TUTTE LE ULTIME NOTIZIE SU MEDIASET INFINITY MAGAZINE