Nel giorno dell’udienza davanti al Tribunale Civile di Roma per la richiesta di un amministratore di sostegno per Vittorio Sgarbi, a Dentro la notizia interviene telefonicamente l’avvocato Lorenzo Iacobbi, legale della figlia Evelina Sgarbi, promotrice dell’istanza: "Oggi c'è stata la prima udienza, i difensori del professore hanno prodotto una memoria copiosa e quindi ovviamente abbiamo chiesto un termine per l'esame, dopodiché il magistrato farà le sue valutazioni".
Iacobbi precisa l’obiettivo dell’azione legale: "Quello che ho detto entrando in aula oggi è che noi tuteliamo la persona Vittorio Sgarbi mentre altri continuano a tutelare il personaggio, l'uomo di cultura, l'uomo di talento. Noi invece vogliamo tutelare una persona anziana che ha subito delle gravi patologie e che al momento è ancora in uno stato depressivo".
Il legale conferma che la prossima fase sarà dedicata all’analisi della documentazione depositata dalla difesa del critico: "Noi adesso analizzeremo la memoria prodotta dal professore. C’è anche della documentazione allegata, quindi controbatteremo in merito a quella documentazione".
Descrivendo i documenti, Iacobbi spiega: "Vengono espressi giudizi negativi nei confronti di Evelina, ma su questo ci sta. Quello che risulta in quello che è stato detto in queste settimane in televisione viene poi riportato anche nelle memorie. Ma il clou, quello che a noi interessa più mettere sotto analisi, è la produzione documentale sanitaria allegata".
Il colloquio tra il giudice e Sgarbi, a porte chiuse, si sarebbe svolto regolarmente: "Lo prevede il codice, è normale, fa parte della prassi di questo tipo di procedimento. Sarà durato un quarto d’ora, dieci minuti, niente di più".
Sulla durata del processo, Iacobbi conclude: "Io mi auguro che non duri a lungo, per il bene di tutti. Ho sentito che si sta ponendo l'accento su quanto soffra Sabrina Colle, ma le posso garantire che Evelina sta soffrendo tanto quanto gli altri protagonisti di questa vicenda. Vorrei che ogni tanto una parola di comprensione andasse anche a lei".
Sabrina Colle, compagna di Sgarbi, aveva scritto una lettera indirizzata a Patrizia Groppelli per difendersi dalle accuse e chiarire il proprio ruolo accanto al critico: "Ho deciso spontaneamente di dedicare totalmente la mia esistenza al recupero di Vittorio. Nessuna altra persona a questo mondo sarebbe stata in grado di assisterlo come me. Nulla in cambio pretendo".
La compagna aveva chiuso il suo messaggio con un appello: "Mi accontenterò della solidarietà di chi umanamente spregevole non è".