Dopo una caccia all’uomo durata dodici ore, Salvatore Ocone, imprenditore agricolo di 58 anni, sarebbe stato arrestato per il duplice omicidio della moglie Elisa Polcino e del figlio quindicenne, e per aver ferito la figlia sedicenne. A Dentro la notizia parla il figlio maggiore, Mario, scampato alla tragedia perché vive e lavora a Rimini.
Mario ricorda come ha appreso la notizia: "Mi hanno informato ieri mattina i carabinieri. Ho ricevuto una chiamata dei carabinieri. Il resto l’ho letto sul giornale". L’ultimo contatto con i genitori risale a pochi giorni prima: "Li ho sentiti venerdì sera. Sembrava tutto normale".
La famiglia si preparava a un anniversario importante: "Avrebbero festeggiato 25 anni di matrimonio".
Sul padre, l’uomo accusato della strage, Mario dichiara: "Non ha mai mostrato segni di violenza. Anzi, a noi era sempre molto vicino. Nessuno si aspettava un gesto del genere". Poi aggiunge: "Ai tempi gli volevo bene".
Sul movente, legato a un possibile disagio psicologico, il figlio risponde: "Se nessuno se l’aspettava, nessuno poteva evitarlo. Non c’è mai stato segno di violenza, segno di qualche litigio".
Il pensiero va poi alla sorella, Antonia: "Sta in coma farmacologico e speriamo si riprenda". Di lei dice: "Era una ragazza molto sorridente, sempre dolce". Sul fratello minore: "Eravamo tutti e tre molto legati".
Infine, alla domanda su un ricordo della madre, Mario si interrompe commosso: "In questo momento non riesco".