Tmau, gli aggiornamenti dopo il servizio de Le Iene
La vicenda di Erica ha spinto 29 persone a rivolgersi all'Università di Messina, per sapere se sono affette dalla "sindrome da odore di pesce"
"Molti non hanno capito il mio gesto, un atto di forza e coraggio per me e per tutti quelli che vivono la mia stessa condizione. Ma sono felice di averlo fatto, perché la cosa importante di questo problema è la conoscenza". Con queste parole Erica torna a parlare davanti a una telecamera per motivare il servizio andato in onda a Le Iene domenica 7 aprile, quando al microfono di Nina Palmieri aveva spiegato di essere affetta dalla Tmau, o sindrome da odore di pesce. Come aveva spiegato la 33enne, si tratta di una malattia metabolica piuttosto rara e ad oggi non riconosciuta dal Servizio sanitario nazionale, che non attribuisce a Erica la giusta invalidità. Dopo il servizio andato in onda nella trasmissione di Italia 1, sono già 29 le persone che si sono rivolte all'Università di Messina, l'unico centro in Italia che si occupa della malattia, per capire se siano affette o meno dalla Tmau. "Spero che presto si possa rimediare - commenta Erica - soprattutto per le conseguenze della malattia stessa. TUTTE LE ULTIME NOTIZIE SU MEDIASET PLAY MAGAZINE