Intervista a Lavrov, Giuseppe Brindisi: "Ho fatto il mio dovere"
Il giornalista, ospite a Quarta Repubblica, si difende dalle critiche scatenate dall'intervista al numero due della Federazione russa
Dopo le critiche scatenate dall'intervista al ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, il conduttore di Zona Bianca Giuseppe Brindisi racconta la propria versione dei fatti all'interno della trasmissione Quarta Repubblica di Nicola Porro. "Secondo me lo scopo di un'intervista è far venir fuori delle notizie. Io non devo dichiarare guerra alla Russia, io devo porre delle domande. Credo di averlo fatto e credo ne siano uscite anche delle ottime risposte, visto che ne stiamo discutendo qui e ne sta discutendo il mondo", spiega Brindisi. "Come giornalista credo di aver fatto il mio dovere". Il conduttore di Zona Bianca, inoltre, non accetta che gli venga detto di aver dato un megafono a Vladimir Putin, soprattutto alla luce di come ha trattato il tema della guerra nelle settimane precedenti: "È un'accusa fuori da mondo. Io credo di essere uno dei giornalisti che si è più esposto, nella propria trasmissione, a favore dell'Ucraina. Abbiamo intervistato la vice di Zelensky, Iryna Vereshchuk, l'ex presidente Poroshenko, il sindaco di Kiev e anche quello di Bucha, che, per la prima volta ha parlato delle fosse comuni". Per quanto rigurda le minacce social, il giornalista dice di considerarle medaglie. "Quando ospitavamo gli ucraini ci siamo presi gli insulti sui social dei filoputiniani, mentre ora li riceviamo da parte dei filoucraini. Nel mio piccolo, ho la conferma di essere dalla parte giusta della barricata". TUTTE LE ULTIME NOTIZIE SU MEDIASET INFINITY MAGAZINE