La sentenza dei giudici perugini di primo grado sul caso Shalabayeva "trascura e lascia sullo sfondo un interrogativo tanto fondamentale quanto ineludibile": "perché sarebbe accaduto ciò". Lo scrive la Corte d'appello nelle motivazioni con le quali ha assolto tutti gli imputati, tra cui Renato Cortese e Maurizio Improta, riformando la decisione dell'altro grado di giudizio. Gli imputati sono accusati di sequestro di persona per presunte irregolarità per rimpatrio di Shalabayeva.