
Isolata dal resto del paese, distrutta, affamata e sofferente: eppure Mariupol ancora resiste. Ormai nessuno può uscire o entrare in città. Per il secondo giorno consecutivo sono chiusi i corridoi umanitari. I militari di Mosca controllano le vie di fuga e avvertono: "Gli uomini che restano «saranno controllati» per essere «ricollocati»". Se non è una minaccia è qualcosa di molto simile."