
A quasi un mese dalla morte di Masha Amini - la 22enne curda morta tre giorni dopo il suo arresto per non aver indossato correttamente il velo -, in Iran non si fermano le proteste. A nulla è valsa la dura repressione costata la vita a più di un centinaio di manifestanti. E nemmeno il divieto di accesso ai servizi Internet e alle piattaforme come Instagram e WhatsApp.