
In Francia è scattato l'allarme sulla pericolosità sociale dei baby terroristi. C'è consapevolezza, ai massimi livelli, dal presidente Macron, al ministro dell'Interno Darmanin, di un fallimento sulle politiche inclusive di giovani e giovanissimi di seconda generazione, con origine familiare nel Maghreb. Dal gennaio 2023 ad oggi più della metà degli imputati per terrorismo ha meno di 18 anni. Una moltiplicazione dello jihadismo giovanile denunciata dal procuratore nazionale antiterrorismo.