"Il gelo. Quella era la sensazione che avevo. Nient'altro che il gelo". Cosi' Fabrizio descrive gli attimi immediatamente successivi all'incidente che il 12 agosto del 1994 gli ha spezzato la sesta vertebra cervicale, lasciandolo per sempre paralizzato.Ha diciassette anni, e' in vacanza con i genitori e la sorellina di sei anni in un camping in Toscana, dopo una corsa nel parco e' accaldato, vede una piscina e, senza pensarci due volte, si tuffa di testa. Gli 80 cm di acqua purtroppo non bastano, e accade l'irreparabile. Fabrizio e' cosciente quando viene tirato fuori dalla piscina. La cosa che ricorda piu' distintamente, oltre al gelo, sono le urla strazianti della madre, nell'attesa dell'arrivo dei soccorsi chiamati dal padre. Poi il buio.Quando si risveglia e' all'ospedale di Firenze, dove e' stato portato in elicottero. E' qui che Fabrizio affronta un calvario di interventi per infilare viti atte a tenere in trazione il collo, rimuovere i frantumi della vertebra rotta dal midol...
Piccole luci
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Regia: Giuseppe Toia.
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