Tradimento, İlayda Çevik: "La mia Ipek? Una bambina ferita"
L'attrice che interpreta Ipek in Tradimento si racconta in esclusiva

Pubblichiamo in anteprima un estratto dell’intervista che l'attrice di Tradimento İlayda Çevik ha rilasciato in esclusiva a Dreamers Magazine, il mensile dedicato ai protagonisti delle serie turche più amate. Per il resto dell'intervista e altri contenuti il nuovo numero ti aspetta in edicola dal 14 giugno oppure su dreamersmagazine.mediaset.it
Capelli color moka, occhi di ghiaccio, pelle di porcellana: nella maggior parte delle soap turche abbiamo conosciuto İlayda Çevik come una donna machiavellica, cervellotica e fatale. A volte, però, dietro la sua maschera algida, si nasconde un’anima spaventata e tormentata dalla vita.
Come nel caso di İpek, ragazza pericolosa che si porta dietro traumi irrisolti. “Mi sono documentata sulla condizione di İpek, ho lavorato sul suo passato insieme ai registi e allo sceneggiatore. È stato impegnativo ma entusiasmante”.
Avevamo già intervistato İlayda per il suo lavoro in Terra Amara, la ritroviamo in Tradimento in un personaggio altrettanto controverso. Ama il contatto viscerale con la natura, popola i suoi spazi sia di solitudini che di socialità, e — non dimentichiamolo — ha condiviso le sue giornate di lavoro con i “superbelli” dei dizi come Kerem Bürsin e İbrahim Çelikkol, ma non saprebbe scegliere tra loro, perché “sono tutti disciplinati e rispettosi”.
Se potesse portare nei giorni nostri qualcosa degli anni ’70 di Terra Amara punterebbe su una macchina fotografica analogica. “All’epoca, immortalare un momento non era una reazione istantanea usa e getta; era un gesto consapevole. Dovevi fermarti, scegliere l’inquadratura, dare valore al momento. Mi piacerebbe tornare a vivere con quella consapevolezza”.
İlayda, come ti sei preparata per interpretare İpek Okuyan in Tradimento? Da dove sei partita? “La mia priorità è stata comprendere il background psicologico di İpek. Per una questione di rispetto dei confini, nella sceneggiatura la sua condizione non è specificata. Tuttavia, come si allude in una scena in cui parla di farmaci, İpek ha chiaramente un disturbo mentale documentato. Voi avete capito di cosa si tratta?”.
Che tipo di lavoro hai svolto? “Il primo passo è stato approfondire facendo delle ricerche su quella condizione. Poi ho lavorato insieme ai nostri registi e allo sceneggiatore per esplorare il passato di İpek. Con le informazioni a disposizione e un po’ di intuito, mi sono concentrata su ciò che İpek prova oggi, su come esprime quei sentimenti e su come li elabora interiormente. È stato un percorso creativo impegnativo ma entusiasmante... come sempre!”.
İpek, Betül (Terra Amara) e Balca (Love is in the Air) sono personaggi che potrebbero essere visti come “antagonisti”. Cosa ti attira in questi ruoli complessi e come riesci a renderli umani e profondi? “Questa è una delle cose più belle che potessi sentirmi dire come attrice... grazie. Mi rende felice e mi conferma che sono sulla strada giusta. Come dicevo, per me la priorità è sempre capire la profondità psicologica di un personaggio. Cerco di non giudicarli dall’esterno, ma di viverli sinceramente".
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