
"Ilaria Salis non è un'eroina, lei e i suoi compagni sono venuti in Ungheria e hanno commesso aggressioni barbare e premeditate contro cittadini ungheresi". Attraverso il portavoce del governo Zoltan Kovacs, l'Ungheria passa al contrattacco sul caso dell'insegnate in attesa di giudizio a Budapest e le cui immagini mentre veniva portata in aula con manette e ceppi ai piedi hanno sollevato polemiche in tutta Europa.