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17 maggio 2019

Ivan Cottini: "Mi sono rotto di essere un malato, voglio essere protagonista della mia vita"

L'ex ballerino di Amici affetto di sclerosi multipla si racconta a Verissimo Speciale Amici

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“Non mi definisco un eroe, mi sono rotto le scatole di essere un malato e ho voluto ritornare a essere il protagonista della mia vita” Queste le struggenti parole di Ivan Cottini, ex ballerino di Amici affetto da sclerosi multipla, in un’intervista toccante, rilasciata in occasione della puntata evento “Verissimo Speciale Amici” in onda sabato 18 maggio. Ivan racconta di come abbia scoperto all’improvviso questa terribile malattia: "Facevo il modello, una sera mi sono addormentato invincibile e padrone del mondo e mi sono risvegliato fragile e piccolo così. Non vedevo da un occhio, avevo difficoltà a stare in piedi e mi ero fatto la pipì addosso. Facevo una vita un po’ sregolata e pensavo fosse una conseguenza di questa, così mi sono rimesso a dormire, ma al mio risveglio stavo peggio e lì mi sono allarmato molto. Dopo la diagnosi ho reagito malissimo. Avevo 27 anni, il mio corpo stava cambiando e non avevo neanche il tempo di metabolizzare le cose. Sono uscito di testa e anche la mia famiglia perché questa è una malattia che risucchia tutte le persone care che ti stanno intorno. Il primo anno ero seguito dallo psicologo e dallo psichiatra perché pensavano potessi fare qualcosa di brutto". Ma la storia di Ivan, come ha confessato a Silvia Toffanin, vuole essere un simbolo di rinascita: "Nella fase iniziale quando persi tutto, persi anche la fidanzata con cui stavo da tempo. Però poi è arrivata Valentina, una pazza che veniva a trovarmi sempre in ospedale. Ci siamo conosciuti in ospedale, fidanzati in ospedale, abbiamo fatto tutto in ospedale, anche la prima cena e la prima volta a letto insieme". Un amore che gli ha permesso di realizzare il suo sogno più grande: "Volevo diventare papà a tutti i costi e così senza dire niente ai medici ho sospeso all’improvviso tutti i farmaci. È stata una scelta d’impulso, ma alla fine è arrivata Viola. Lo desideravo tantissimo. Mia figlia adesso ha 3 anni e mezzo e da quando è nata io sono guarito. Ora non ho più paura di addormentarmi e di svegliarmi il giorno dopo. La vera sfida quotidiana non è la sclerosi, è stare dietro a mia figlia. L’opinione pubblica mi ha criticato per la mia decisione di diventare papà, anche perché molti sostenevano che non avrei potuto crescerla, giocare con lei, portarla in giro. Posso fare solo attività da seduto ma senza vergogna posso dire di avere dei momenti di condivisione bellissimi con mia figlia". TUTTE LE ULTIME NOTIZIE SU MEDIASET PLAY MAGAZINE

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