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I SOSPETTATI
19 novembre 2024

La Talpa, chi sono i sospettati della terza puntata

La terza puntata de La Talpa è stata ricca di sospetti e nuovi indizi riguardo l'identità della Talpa. Come si sarà mossa la Talpa nelle prove?

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Una puntata ricca di nuovi indizi sull'identità della Talpa. Molti sospetti hanno invaso le menti degli otto concorrenti de La Talpa ancora in gara nel corso della terza puntata in onda lunedì 18 novembre su Canale 5.

Come si muoverà la Talpa nel corso delle varie prove?

Orian Ichaki è la più sospettata dal gruppo

Nella Villa delle Spie, arriva un messaggio della Talpa: ai concorrenti viene chiesto di scrivere una classifica di chi tra loro è più affidabile e chi meno.

Alessandro Egger viene considerato il più affidabile mentre Orian Ichaki è la concorrente più sospettata dal gruppo.

Marina La Rosa, i sospetti dopo la prova al Lago del Salto

Nella missione settimanale, i concorrenti si trovano al Lago del Salto, ma Marina La Rosa decide di abbandonare la prova. “Io non salto, posso essere recuperata? Mi dispiace non salto. Potete anche pensare che io sia la Talpa”, dichiara l'ex gieffina.

Marina è molto furba, bisognerà osservarla molto bene”, dichiara Andrea Preti. In studio, Diletta Leotta chiede a Marina i motivi della sua scelta. “Se ci fosse stato un vero gruppo, mi sarei sentita più motivata. Facciamo finta di essere coesi. Ognuno sta giocando per sé. Non mi andava di buttarmi e non mi sono buttata”, spiega Marina.

La Talpa

L'indizio: "La Talpa vi propone un armistizio"

L’amico della Talpa lascia un altro indizio al gruppo. “La Talpa vi propone un armistizio”, è il nuovo messaggio per i concorrenti. Cosa intende La Talpa con la parola armistizio?

Il gruppo inizia a confrontarsi nel salotto della Villa delle Spie: i sospetti ricadono su Elisa Di Francisca per il riferimento alle armi. Marina La Rosa sottolinea il silenzio di Orian Ichaki durante la discussione.

“Io sono abbastanza bravo in storia. Nel 1918 a Belgrado c’è stato l’armistizio e Alessando Egger è di Belgrago”, è il ragionamento portato avanti da Andrea Preti.

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